Ferruccio de Bortoli, Andrea Sironi e Luciano Violante
Capitale umano e formazione
Martedì 23 giugno 2020
Martedì 23 giugno Fondazione ResPublica ha organizzato un webinar sul tema “Capitale umano e formazione” che ha visto la partecipazione di Ferruccio De Bortoli, Andrea Sironi e Luciano Violante.
Diversi i temi emersi durante il panel. Il nuovo paradigma della produzione digitale “Quarta rivoluzione industriale”, ha introdotto una nuova domanda di competenze superiori al passato, che rende obsolete le attività routinarie. Si tratta di una rivoluzione cognitiva che pone al centro sempre più il capitale umano, ossia la dimensione intellettuale del lavoro. La trasformazione digitale offre notevoli opportunità, ma sfruttarle richiede investimenti nelle tecnologie produttive, nelle competenze, nei talenti delle persone e nelle attività immateriali come ricerca e innovazione. E’ evidente quanto i governi dei singoli Paesi possano incidere nella capacità di attrazione dei propri territori, determinando e investendo sul capitale umano e favo- rendo la creazione e l’applicazione della conoscenza. Investire nella creazione di conoscenza e permetterne la diffusione è la chiave per raggiungere alti salari e una stabile crescita della produttività. L’Italia sconta un forte ritardo sul fronte degli investimenti in R&S e nel capitale umano. Inoltre scarse opportunità di crescita professionale e salariale spingono parte dei migliori talenti, formati dal sistema superiore e universitario italiano, a incrementare il capitale umano di altre nazioni.
Un ulteriore fenomeno coinvolto nel tema del capitale umano è il declino demografico e l’invecchiamento della popolazione, caratteristica di tutte le società avanzate, ma che in Italia sta assumendo proporzioni importanti e che ha impatti notevoli anche sull’andamento economico del paese. L’immigrazione potrà colmare una parte di questo fabbisogno, ma il suo contributo, oggi limitato alle professionalità meno qualificate, non sarà sufficiente per la sostenibilità del sistema-paese in futuro. Appare dunque urgente definire una strategia integrata che incida nelle scelte di vita delle persone, con politiche familiari mirate. L’analisi delle best-practices estere può suggerire le policy utili a invertire il nostro trend demografico: l’esempio della Francia, pioniera nelle politiche demografiche, potrebbe essere un modello virtuoso da imitare.