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Carlo Rosa

AMMINISTRATORE DELEGATO DIASORIN

DiaSorin, un’eccellenza 
italiana nella diagnostica

lunedì 6 giugno 2022

“Diagnostic is our life” è lo slogan di DiaSorin, un’importante azienda italiana che opera nell’immunodiagnostica e nella diagnostica molecolare. L’azienda è stata in prima linea per lo sviluppo di test diagnostici per il coronavirus.

Di recente ha completato l’acquisizione di Luminex Corporation. Con questa operazione DiaSorin entra nel settore life science, fortificando il proprio legame con la ricerca accademica e scientifica, con la prospettiva di anticipare futuri trend di mercato, creare occasioni di collaborazione di lungo termine con aziende biotecnologiche e farmaceutiche e avere la possibilità di sviluppare test costruiti sulla tecnologia multiplexing per futuri progetti di Value Based Care basati su algoritmi diagnostici. 

«Siamo una scommessa sul futuro e l’innovazione, con un cuore hi tech italiano. E gli Stati Uniti sono l’unico mercato che paga un premium price per prodotti innovativi e quindi è per noi strategico. Questa è DiaSorin, spiega Carlo Rosa, e così facendo indica le linee di tendenza della strategia a lungo termine della multinazionale della diagnostica. 

La multinazionale è uscita in volata dal 2020 con risultati migliori delle stime e presentando un esercizio con ricavi lordi in crescita di circa il 25%, oltre 881 milioni. «Una scommessa sul futuro e l’innovazione», afferma Rosa, sul mercato americano DiaSorin «è ben presente e punta a cogliere l’unica eredità positiva dell’emergenza pandemica, ossia la concreta possibilità di far leva sulla prevenzione offerta dalla diagnostica in modo massiccio. Per i sistemi sanitari dell’Occidente è un salto quantico. E in futuro la decentralizzazione della diagnostica sarà la chiave per svuotare gli ospedali».

Oltre l’America, per l’industria del lifescience, spiega Rosa, c’è la Cina. «La Cina non è soltanto la Cina. È un’area di influenza. Ma anche da loro è suonato il China First e dunque bisogna esserci, non puoi fare l’importatore, non puoi partire da Saluggia e nemmeno da Minneapolis. Eppure è uno dei grandi mercati già oggi con un ceto medio che spende molto. Cominciano ad avere le stesse patologie degli anziani occidentali. E si curano in un sistema che non ha medici di base, mentre al sistema sanitario nazionale si rivolgono 600 milioni di cittadini. E quel sistema ha bisogno di macchine e diagnostica».

DiaSorin in Cina c’era già, ma la novità è il nuovo impianto di produzione e ricerca a Shanghai che sarà a regime dalla metà del 2022. «Un nuovo inizio, perché la sfida dei prossimi dieci anni è esser leader tecnologici nei due principali mercati, quello americano per i livelli di spesa e i margini, quello cinese per i volumi e dunque i ricavi».

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