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Lorenzo Guerini

PRESIDENTE COPASIR
GIÀ MINISTRO DELLA DIFESA

Difesa e politica internazionale

11 settembre 2023

L’On. Lorenzo Guerini, Presidente del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica (COPASIR), già Ministro
della Difesa Governo Conte II e Governo Draghi, ha partecipato a un incontro con i Soci della Fondazione, lunedì 11 settembre 2023 sul tema della “Difesa e politica internazionale”. Il Mediterraneo rappresenta da sempre uno snodo nevralgico di flussi economici, commerciali e sociali. Questo lo rende, inevitabilmente, un'area complessa, meta di pulsioni geopolitiche e di mire egemoniche di alcuni attori
internazionali e, nello stesso tempo, crocevia di instabilità. Oggi nel Mediterraneo si riverberano gli echi dell'aggressione russa all'Ucraina, ma anche la fragilità dell'area medio-orientale, le difficoltà di alcune regioni del Nord Africa e, soprattutto, del Sahel. Da tutte queste situazioni si possono originare minacce dirette alla nostra sicurezza.

Il giusto potenziamento del dispositivo di deterrenza e difesa sul fianco Est è strettamente connesso alla situazione
attuale. Ciò che l'Italia ha chiesto e
ottenuto, grazie anche al supporto di
altri alleati - Spagna, Francia e Grecia,
in primis – ha affermato il Presidente Guerini, è che la Nato non perda di vista le minacce che possono giungere anche da altre direzioni, tra cui il Sud, e mantenga quindi piena flessibilità di monitoraggio e intervento, perché la sicurezza euro-atlantica è indivisibile.

Il Mediterraneo rappresenta la rotta più vantaggiosa tra l'Oceano Atlantico e
l'Indo-Pacifico, con un punto di obbligato passaggio nello Stretto di Sicilia, su cui transita circa il 20 per cento del traffico commerciale marittimo mondiale e sui cui fondali giacciono le "dorsali di comunicazione" subacquee che connettono tra loro Europa, Asia e Africa. Per l’Italia il Mediterraneo è fondamentale per l'economia nazionale e, quindi, per il benessere e la prosperità delle nostre imprese e dei nostri cittadini.
Tra le situazioni più pericolose nel Mediterraneo, prosegue il Presidente, l'Africa rappresenta la direzione a cui guardiamo
da tempo con maggiore attenzione.
L'intricata e persistente condizione della Libia; la fragilità di alcuni Stati dell'area sub-sahariana; la presenza di gruppi terroristici; la postura aggressiva, anche militare, di alcuni attori internazionali; i venti di guerra nel Corno d'Africa;
il mai sopito problema della pirateria.

Senza dimenticare anche i rischi originati dalla presenza di grandi organizzazioni criminali e dalle emergenze alimentari come quella derivante dalla guerra, che possono generare fenomeni migratori ben più consistenti di come li abbiamo fino ad ora conosciuti. Tutto ciò ci obbliga
ad agire, innanzitutto come Europa, non solo attraverso interventi di natura
militare ma anche con gli strumenti della diplomazia e, soprattutto, del sostegno allo sviluppo. Perché senza sviluppo non potrà mai esserci vera sicurezza.

Per quanto riguarda la capacità di intelligence del nostro Paese e della deterrenza esercitata dalle nostre forze armate, il Presidente del Copasir ha spiegato che le sfide con cui ci confrontiamo richiedono di aggiornare costantemente le nostre
risposte, ma il nostro Paese ha strumenti di intelligence la cui eccellenza è riconosciuta da alleati e partner, per la sua indubbia capacità di analisi e di osservazione predittiva. A questo si aggiunge
l'alto livello di professionalità delle
nostre forze armate, qualificato da decenni di operazioni (in Libano, Afghanistan, Africa, Baltico).

Rispondendo ad alcune sollecitazioni dei presenti all’incontro sul potenziamento delle forze americane in Europa e della
forza di rapido intervento della Nato quale ostacolo ai piani della nascente
Difesa Europea, il Presidente del Copasir ha replicato che in realtà il potenziamento
della posizione dell'Alleanza sia per
l'Unione Europea, un ulteriore sprone
a non ritardare l'attuazione del Piano Bussola Strategica approvata dal Consiglio europeo nel marzo 2022.

La piena complementarietà tra Nato e Ue è cosa ormai condivisa e metabolizzata; la nascente Difesa europea non potrà che rafforzare il pilastro continentale della Nato. Un'Unione Europea più forte anche sotto il profilo militare, conclude l’incontro
il Presidente Guerini, rende più forte
anche la Nato.

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