Marta Dassù
SENIOR DIRECTOR EUROPEAN
AFFAIRS - ASPEN INSTITUTE
E' intervenuta in Fondazione con un’approfondita analisi sul mutato scenario internazionale alla luce di alcuni “cigni neri” all’orizzonte e che potrebbero avere effetti, anche dirompenti: la Brexit, le tensioni geopolitiche mediorientali, le relazioni transatlantiche, la minaccia del coronavirus. Naturalmente le tensioni mediorientali, in particolare in Libia, mettono in luce le nostre debolezze sul piano geopolitico. Diverse le questioni in gioco: la questione migratoria, che coinvolge l’Italia direttamente, essendo uno dei principali scali di arrivo dei flussi migratori; la questione energetica, con la ridiscussione della divisione delle acque territoriali, in questi giorni sollevata di fronte a Cipro, in favore della Turchia. Tutte queste criticità evidenziano un insieme di questioni che si mescolano: la divisione tra gli Stati Ue e l’assenza in politica internazionale degli USA.
Per l’Unione europea la perdita della Gran Bretagna rappresenta un danno nel processo di costruzione europea, mentre la Gran Bretagna, con la Brexit, tenta di recuperare il pieno controllo nazionale sul proprio destino economico. È chiaro però che l’Europa, per competere nel mondo di oggi, dovrà dare una svolta verso una Unione economica più compiuta e parallelamente verso una proiezione geopolitica maggiormente consolidata. Contemporaneamente l’Unione europea dovrà divenire maggiormente competitiva in settori quali le nuove tecnologie, l’energia e la difesa.