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Paolo Ciocca

COMMISSARIO CONSOB

Cybersecurity e contenimento delle minacce cibernetiche per le imprese: un motore di resilienza per l’intero sistema

lunedì 12 aprile 2021

Il World Economic Forum colloca la minaccia cibernetica tra i primi cinque fattori di rischio a livello globale. Gli attacchi cibernetici impattano sia sul versante civile che su quello militare e quasi mai è chiara la provenienza di questo tipo di aggressioni.

Durante l’incontro il Commissario ha illustrato alla platea dei soci una serie di concetti chiave per comprendere il pericolo che la cybersecutity rappresenta per il sistema economico e la sua potenziale vulnerabilità.

Diversi gli esempi di attacchi cibernetici celebri registrati negli ultimi anni.
Ma per quale motivo avvengono questi attacchi? Innanzi tutto per conseguire obiettivi classici:

il furto e l’appropriazione della proprietà intellettuale, e quindi il riscatto per la restituzione di dati più o meno sensibili.

Una seconda tipologia di attacchi ha come obbiettivi istituzioni statuali o parastatuali (per spionaggio o atto terroristico) attacchi che mettono in difficoltà infrastrutture fisiche e virtuali. Il cyber non riguarda solo la sicurezza informatica, ma anche altri aspetti tecnologici. La difficoltà di tracciamento da parte di chi attacca si traduce nella impossibilità di trovare norme di diritto internazionale che permettano una reazione legittima da parte dell’entità statuale presa di mira. Uno degli obiettivi sensibili degli attacchi cibernetici sono le infrastrutture finanziarie che sono estremamente interconnesse; se l’attacco è subito da una borsa centrale, anche le borse periferiche subiranno danni collaterali.

A questo riguardo si deve rilevare che in Italia banche e finanza hanno saputo reagire prima e meglio di altri settori alle crescenti ondate dei cyber attacchi, mentre sono andate incontro a numerose difficoltà le PMI detentrici tra l’altro di know how di assoluto rilievo.

A ciò deve aggiungersi che proprio le PMI spesso rappresentano il punto di entrata per chi vuole arrivare a colpire – passando appunto dall’anello debole della supply chain - una realtà di grandi dimensioni.

In una situazione di questo genere è fondamentale trovare strumenti e procedure idonei per dotarsi di prodotti tecnologicamente avanzati in grado di salvaguardare la sicurezza nazionale.

Per procedere concretamente in questa direzione occorre che la ricerca e le aziende si orientino verso il principio della cosiddetta security by design, prevedendo gli accorgimenti necessari per garantire elevati standard di sicurezza. L’Italia nel 2019 ha istituito, presso il Ministero dello sviluppo economico, il Centro di Valutazione e Certificazione Nazionale (CVCN) a cui è stato affidato il compito di effettuare la valutazione di hardware e software destinati a essere impiegati su infrastrutture ICT che supportano infrastrutture critiche o funzioni essenziali per l’interesse nazionale.

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